Automation mail: come può cambiare il tuo business

L’evoluzione del marketing ha fatto sì che le aziende iniziassero ad inviare email sulla base del comportamento del singolo cliente cosicché da raggiungere obiettivi particolari in maniera più proficua.

Una “sequenza” è un gruppo di email inviate una dopo l’altra a potenziali clienti o  già clienti per raggiungere un determinato obiettivo, quindi. E questi obiettivi possono essere:

  1. Convertire i visitatori in clienti
  2. Aumentare il traffico verso il tuo sito Web, landing page o blog
  3. Ottenere più iscritti alla Newsletter o ad un canale
  4. Far conoscere il brand

Perciò sia che tu voglia incrementare i clienti che acquistano sul tuo ecommerce o il numero dei lettori dei tuoi articoli, una sequenza e-mail può essere uno strumento altamente valido. 

Molti marketing tool come Sendinblue, GetResponse, Mailchimp e CRM hanno iniziato a offrire la possibilità di realizzare sequenze di email automatiche.
Ciò significa che è possibile impostare regole e condizioni di base durante la progettazione di un automation totalmente personalizzata.

Il ruolo dell’automation

L’automation quindi altera il lavoro manuale e consente di risparmiare molto tempo che potremmo investire in altre attività. 

Queste sono alcune aree in cui l’automation può far risparmiare molto tempo:

  1. Progettare i passaggi tra le email impostando degli intervalli definiti
  2. Creare modelli da utilizzare più volte
  3. Aggiungere o rimuovere contatti in blocco all’interno di un automation
  4. Fare follow-up
  5. Inviare email sulla base del fuso orario dei clienti e dell’utilizzo quotidiano della posta elettronica
  6. Associare tag a determinati contatti per poi riutilizzare l’elenco per altri scopi.

Funzionalità pratiche di un’automation

1. Tag

I tag possono sembrare l’elemento più piccolo di qualsiasi sistema, ma possono essere estremamente utili per filtrare i dati. I tag separano contatti o attività per nostra comodità e ci consentono di utilizzare un elenco così filtrato.

Nell’email marketing, i tag possono essere di grande aiuto. Ad esempio: Supponiamo che tu stia raggiungendo migliaia di persone per partecipare a un webinar organizzato dalla tua azienda. Hai i dati delle persone più rilevanti che potrebbero essere interessate a partecipare a questo webinar.
Tutte queste persone vengono salvate nel tuo CRM o nel tuo tool di marketing, come contatti. Ora sappiamo che ci sono tonnellate di contatti salvati in un sistema e non tutti i contatti sono rilevanti per questo webinar.
Tutto quello che devi fare è selezionare in blocco i contatti pertinenti e assegnare loro un tag con un nome, ad esempio “interesse_webinar”.
Quando si progettano e-mail e si è pronti per l’invio, è sufficiente selezionare i contatti con il tag “interesse_webinar” e il sistema invierà e-mail solo a questi contatti.
Supponiamo che tu abbia inviato un’e-mail introduttiva a questi potenziali clienti spiegando il tuo webinar. E alcune centinaia di persone hanno risposto positivamente.
Puoi assegnare automaticamente un nuovo tag ai contatti che hanno risposto e procedere con loro.

I tag rendono tutto estremamente semplice ed è possibile utilizzare questi elenchi per altre attività. 

2. Inviare email al momento giusto

“Mattina negli Stati Uniti è un pomeriggio per la Germania”. Ma devi inviare le email al momento giusto per ognuno dei tuoi contatti, altrimenti andranno perse nella pila. Il tempismo è uno dei fattori più importanti in qualsiasi campagna di email e le sequenze automatizzate possono sicuramente aiutarti.

3. Il target giusto

Cercare di entrare in contatto con il pubblico sbagliato è una chiara perdita di tempo oltre a risultare faticoso. Vorresti, infatti, che ogni tua email arrivasse nella giusta casella di posta, dove c’è la possibilità di conversione.

Pertanto, durante la progettazione delle automation di follow-up delle e-mail di vendita, è possibile ideare ed impostare flussi che si attivano sulla base delle azioni o non azioni dei contatti. 

Quindi, se stai inviando email dopo email e alcuni contatti non rispondono, puoi farli uscire automaticamente dalla sequenza. Ciò aiuterà sia l’azienda che il destinatario: non sprecherai le tue email e i destinatari non ti contrassegneranno come spam. 

4. Campagne email in salute

Le email sono un ottimo strumento… se le usi saggiamente!
Conosciamo tutti quella sensazione di frustrazione quando vediamo 94 email non lette ed email di spam.

Come azienda non vorrai mai che i tuoi destinatari ti contrassegnino come spam perché ciò potrebbe bloccare totalmente i tuoi invii.
Quinti è necessario inviare il giusto numero di email per giorno. E si dovrebbe evitare rigorosamente di inviare email non necessarie ai potenziali clienti.

Come azienda, potresti offrire più prodotti/servizi e condurre singole campagne per ciascuno di essi. Durante la progettazione di un’automation è possibile scegliere i contatti che non sono già stati aggiunti ad un’altra automation.
È così che puoi salvare il tuo brand dallo spam e dal disinteresse.

5. Affina le prospettive giuste

È davvero importante presentare le tue idee o prodotti alle persone giuste. E una sequenza automatizzata di email può farlo in molti modi.
Ecco come, ad esempio:

  1. Rimuovere i contatti quando scelgono di annullare l’iscrizione
  2. Creare un elenco di contatti che mostri interesse per i tuoi prodotti
  3. Rimuovere i contatti che non rispondono/non mostrano interesse alle tue e-mail
  4. Rimuovere i bounce e i contatti con indirizzi e-mail errati
  5. Stoppare l’invio di email quando i tuoi contatti effettuano la conversione

Conclusione

L’automation delle campagne email, come visto sopra, può portare molto alla tua azienda fino a portare interessanti risultati.

Con gli strumenti giusti poi, puoi calcolare i tassi di apertura, i CTR, le conversioni e i clienti interessati o no alle tue comunicazioni.
Con le giuste condizioni, puoi progettare una campagna e-mail da sogno con automazione!
Alla base di tutto ciò, però, dev’esserci sempre una strategia oppure.. la tua automation non si rivelerà così efficace.

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